Lukaku è boa, ma poi torna goleador

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Oltre i punti conquistati a Bergamo, il Napoli porta con se anche un protagonista: Lukaku, che come all’andata, sfida Hien. Un duello infinito, corpo a corpo, uomo su uomo, fino a quando il belga resta in campo. Ma l’epilogo, questa volta, è diverso. A differenza della sfida del Maradona, Lukaku ne esce alla distanza vincitore.
Il belga propizia la rete del vantaggio, ne ha più di tutti, è in forma, sta bene, è brillante. Ne ha soprattutto più di Scalvini che sposta e sovrasta, e più di Carnesecchi che non riesce a negargli il gol pur provandoci. Lukaku segna, il Napoli vince. Conte esulta. Il primo posto è di tutti ma porta una firma speciale, è quella del suo bomber: gli azzurri vincono sempre quando lui segna, il suo pupillo decide un’altra partita.

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Conte, come scrive il Corriere dello Sport, lo ringrazia sul pari di Politano, gli fa notare che tutto nasce proprio dalla sua sponda di testa per McTominay. Lukaku è prezioso, i compagni sanno dove trovarlo e lui, pian piano, è riuscito a ricambiare la fiducia collettiva tra gol, assist e giocate decisive. Anche contro il Verona aveva inciso pur non segnando, ma facendo doppietta di sponde: prima per Di Lorenzo e poi per Anguissa.
Lukaku è boa, ma poi torna goleador. Come nel finale, ieri, su assist di Frank, quasi a voler ricambiare il favore. Cross preciso da sinistra, torsione vincente, gol. Il Napoli batte l’Atalanta e Lukaku vola.

 

 

 

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