Pro Napoli, il Fair play incombe sul Manchester, la cessione del talento serve e…tanto

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Che ha margini di crescita enormi, secondo Amorim, il portoghese che a stagione in corso ha lasciato lo Sporting Lisbona per accettare la corte del Manchester United e provare a risollevare una squadra sportivamente in disgrazia. Protegge un patrimonio della società, che l’ha preso a 16 anni dalla cantera dell’Atletico Madrid. Prima ancora era cresciuto in una società della sua cittadina, Arroyomolinos, e poi nelle giovanili del Getafe, sempre alle porte della capitale spagnola. Amorim, insomma, per ora se lo tiene stretto: «Ha talento e deve imparare a giocare in una posizione diversa – aveva spiegato -. Sta migliorando tanto nel recuperare la posizione quando non ha il pallone». Impiegato in più ruoli, Garnacho può giocare praticamente ovunque sul fronte offensivo: a destra, a sinistra, da trequartista. Ieri, dopo averlo schierato titolare (con assist) in FA Cup contro l’Arsenal, è stato lanciato dal primo minuto anche contro il Southampton allenato da Juric. Ancora da trequartista, ma a sinistra, nel 3-4-2-1 del tecnico portoghese. Titolare per la seconda volta di fila, ma nonostante ciò la lampadina azzurra resta accesa anche nella testa di Alejandro, per il quale il Napoli sta giocando la carta della pazienza. L’interesse è concreto da entrambe le parti, ma per far decollare la trattativa serve un abbassamento delle pretese dello United. Per sbloccare la trattativa sarà fondamentale un abbassamento delle pretese economiche dei Red Devils. Il club inglese, pur forte del proprio blasone, deve fare i conti con i vincoli del Fair Play Finanziario: la cessione di un giocatore cresciuto nell’Academy rappresenterebbe una plusvalenza preziosa per le casse. Fonte: CdS

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