Uno come Kvara come lo definisce? «È un fenomeno, se gli fai prendere la palla ti sfonda. Ha poi la consapevolezza di essere forte, lo capisci da come si muove: resta a lungo per conto suo, poi prende palla frontale e ti punta. E come lo fermi? In questo calcio di oggi è avvantaggiato perché i difensori non possono fare molto: non gli puoi prendere i pantaloncini, non puoi toccarlo, se gli sfiori la maglia sei ammonito, se gli dai una legnata ti cacciano fuori. Vedi come trattavano Maradona: lui era prodigioso perché i gol li faceva saltando quelli che entravano come dei killer sapendo che tanto la facevano franca».
Cosa l’ha divertita di più nel Napoli che ha battuto l’Atalanta? «La sua consapevolezza. Sa di essere forte, sa che è solo una questione di dover aspettare il momento. Gasperini è venuto qui perché non voleva perdere, ma al primo errore ha preso… due gol».
Quali i meriti di De Laurentiis? «Sono 18 anni che tiene il Napoli sempre lì. Sarà pure criticato per il suo modo di fare, forse è vero poteva vincere anche prima: ma questa estate ha fatto scelte importanti. Le rose erano corte nel passato e questo ha avuto un peso, ma quest’anno no. Simeone, Raspadori, Elmas, Politano o Lozano: ma chi può permetterseli?».
Cosa deve temere il Napoli dalla gara con l’Eintracht? «Isolarsi da queste chiacchiera sui tifosi tedeschi che arrivano o non arrivano. Alla squadra non deve importare nulla. Obiettivo è il passaggio del turno, senza pensare che sia una passeggiata. Spero sempre che ogni gara sia una festa per il pubblico e non un bollettino con feriti e arrestati».
