A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Salernitana-Napoli

Approfondimento su Salernitana-Napoli

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La Salernitana è reduce da una settimana caotica durante la quale il tecnico Nicola era stato prima esonerato e poi richiamato.

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Si è giocata ieri pomeriggio alle ore 18 presso lo stadio “Arechi” il derby tra la Salernitana e il Napoli, valido per la 19^ giornata di serie A. Clima pesante (con esonero temporaneo dell’allenatore) in casa granata dopo la roboante sconfitta sul campo dell’Atalanta una settimana fa, ma altrettanto cocente e sorprendente l’eliminazione dei partenopei ai calci di rigore in coppa Italia contro la Cremonese martedì scorso. A vincere alla fine è stata proprio la capolista grazie alle reti di Di Lorenzo all’ultimo secondo del primo tempo e del solito Osimhen a inizio ripresa.

Ecco, di seguito, alcuni spunti relativi al match:

  • Il pensiero bloccato: la Salernitana sin dal momento in cui il suo allenatore ha diramato la formazione ufficiale aveva un solo obiettivo, ovvero chiudere ogni forma di spazio agli avversari. E per 46 minuti e trenta secondi ci era riuscita benissimo perché il Napoli si è limitato a uno sterile palleggio che ha riproposto alcune vecchie difficoltà viste anche in coppa. Ho personalmente contato una miriade di palloni toccati da Kim e Rrhamani senza che nessuno dei calciatori più talentuosi provasse a prendersi la squadra per le mani con una giocata difficile. Benedetto è stato il gol del capitano che ha letteralmente cambiato l’inerzia del match.

 

  • Il garante: all’interno della S.S.C. Napoli c’è un uomo solo in assoluto ad essere indiscutibilmente il più amato di tutti ed è il capitano Giovanni Di Lorenzo. Quella fascia sul braccio assegnatagli la scorsa estate dal tecnico con approvazione unanime da parte dei compagni la dice lunga sul valore morale dell’uomo. Le sue prestazioni sul campo crescenti di anno in anno ormai ne certificano le qualità da calciatore di livello assoluto e campione d’Europa. Ecco quest’anno “Giovannino” ha deciso di ergersi a garante del popolo napoletano nel progetto Scudetto perché la sua scalata e voglia di vincere incarna esattamente l’ambizione dei tifosi. Così il primo gol in campionato ieri è risultato decisivo per risolvere la “pratica” Salernitana e per avvicinarci all’obiettivo comune…

 

  • Il blocco mondiale: proviamo come sempre ad analizzare Salernitana-Napoli con pensiero critico ma positivo. I cinque calciatori partenopei che hanno partecipato al mondiale in Quatar a mio avviso appaiono più in difficoltà di tutti (solo Kim ha recuperato il suo passo rapidamente). Non credo si tratti di un ritardo fisico perché altrimenti ad esempio non si spiegano gli ottimi secondi tempi di Anguissa contro Juventus e Salernitana. Sembra più un appagamento mentale dopo un mondiale nel bel mezzo della stagione che ha portato via tante energie. Una citazione per Zielinski da persona “calcisticamente” innamorata di lui, Pietro non deve assolutamente crollare nella qualità delle prestazioni come avvenne l’anno scorso proprio di questi tempi. È un lusso che non possiamo permetterci e anche lui lo sa!!!

 

  • Il bambino diventato uomo: la gara di ieri sera ha un altro grande protagonista il cui nome e cognome è Alex Meret. Il portiere, sempre troppo criticato (e non mi nascondo neanche io sulle posizioni prese lo scorso anno) quando la squadra subisce un gol, ha compiuto un intervento straordinario al minuto 82 deviando sul palo la conclusione di Piatek regalando per fortuna un finale di match tranquillo e non infuocato. Lo ha detto Lucio a fine gara, farsi trovare pronto dopo una giornata inoperosa è sintomo di una crescita mentale esponenziale. Il bambino prodigio è ormai diventato uomo!

 

  • I 24’’: riavvolgiamo un attimo il nastro sulla partita di ieri fermandoci sul momento decisivo (per chi non lo avesse capito il gol dell’1-0 all’ultimo secondo del primo tempo). In quella giocata sembrava di assistere a un match di basket con la squadra partenopea a gestire l’ultima palla del quarto giocando col cronometro. Già perché c’è Mario Rui da buon play a imbeccare Anguissa, coach Spalletti dalla panchina a dettare i tempi per la realizzazione dello schema disegnato e infine c’è Di Lorenzo pronto a ricevere lo scarico dal compagno e a far partire la conclusione vincente sul gong. Roba da NBA!!!

Articolo a cura di Marco Lepore

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