E allora per chi tiferai al prossimo Mondiale? Magari può essere l’anno buono dell’Argentina… “Spero di no, io tifo Brasile tutta la vita (ride ndr)! È una passione che avevo sin da bambino. Poi è chiaro, ci fosse stata anche l’Italia, avrei tifato per gli azzurri. Quando ero piccolo ricordo seguivamo alla radio le gare del Brasile di Pelé, di Garrincha e dei tanti fenomeni e dopo scendevamo in piazzetta a giocare. Tutti volevano far gol, io mi divertivo a giocare alla brasiliana, cercando più un tunnel o un assist anziché la porta. Poi è un paese che ho visitato tante volte, anche per lavoro. E lì il talento abbonda, la tecnica è nel loro DNA”.
“Osimhen è un giocatore straordinario, mi ha sempre fatto un’ottima impressione. Sta facendo uno scatto in avanti nel suo repertorio di gioco. Sa giocare nel corto, sa andare nel lungo… Ti dà una possibilità di variare e far male in qualsiasi modo all’avversario, non solo dal punto di vista tattico. Però non sono sorpreso, quando i calciatori li prende Cristiano Giuntoli è sempre una garanzia: 99 su 100 ci prende sempre! Lui è un talento, Cristiano è l’Osimhen dei direttori sportivi. Quest’anno ha indovinato Kvaratskhelia e Kim”.
