L’Europa League non va trattata come l’Europa dei poveri!

La seconda manifestazione europea apre molte porte e non va snobbata

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Domani sera il Napoli ospita al San Paolo lo Zurigo per definire ufficialmente il passaggio agli ottavi di finale di Europa League, i partenopei hanno vinto l’andata in Svizzera col risultato di 3-1 che permette ai ragazzi di Ancelotti di dormire sogni tranquilli. La chermes calcistica europea dell’Europa League a conti fatti è l’unica possibilità per gli azzurri di alzare un trofeo, vista l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Milan e visto il pesante passivo (-13) dalla Juventus in campionato. Ancelotti ha la fama di essere “Re di Coppe” e stasera ma sopratutto nei turni successivi gli si chiede di rendere onore a tale nomea. L’Europa League, ex Coppa UEFA, è l’unico trofeo internazionale conquistato dagli azzurri ed è datato 1989 con Diego Armando Maradona in campo. Motivo per cui i ragazzi di Ancelotti dovranno provare quest’anno a migliorare la semifinale del 2015 quando sulla panchina azzurra sedeva Rafa Benitez. Spesso le squadre italiane hanno “snobbato” l’Europa League perché considerata “L’EUROPA DEI POVERI” ma la vittoria in questa manifestazione oltre a dare la possibilità di vincere un trofeo permette di qualificarsi direttamente in Champions League, di essere inseriti nella prima fascia al momento dell’estrazione dei gironi di Champions oltre la possibilità di giocare la finale di Supercoppa Europea. Motivo per cui l’atteggiamento naif delle passate stagioni è del tutto ingiustificato viste le molteplici porte che aprirebbe alzare al cielo la coppa.

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A cura di Emilio Quintieri

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