La Medicina dello Sport di P. de Luca: “Il gomito del tennista non è questione di racchetta!”

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Il gomito del tennista è un’infiammazione dei tendini estensori delle dita e del polso a livello dell’epicondilo (una sporgenza ossea del gomito) e, a dispetto del nome, non colpisce solo chi gioca a tennis. Si tratta di un disturbo frequente soprattutto fra i 35 e i 55 anni, che è bene non trascurare per evitare che diventi cronico. Esiste qualche rimedio da effettuare soprattutto nella fase acuta, come mettere ghiaccio sul gomito, applicare localmente creme a base di antinfiammatori e tenere a riposo il braccio per un paio di settimane. Se il disturbo permane o tende a ripresentarsi, si può ricorrere a terapie fisiche come ultrasuoni od onde d’urto focalizzate, nonché all’infiltrazione locale con steroidi (cortisone). In alcuni centri, nei casi più ostinati, si ricorre anche ai cosiddetti concentrati piastrinici, sulla cui validità non c’è però ancora consenso unanime. Un programma di riabilitazione mirato, infine, può aiutare a ridurre il rischio che il problema si cronicizzi. Il ricorso alla chirurgia è riservato in genere ai casi in cui ci siano danni rilevanti alle strutture del gomito che non rispondono alle altre terapie.

Factory della Comunicazione

a cura di Pino de Luca

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