Rubrica – La medicina dello sport: “Bibitoni e…Sport Drinks”

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Negli ultimi anni si è diffusa l’abitudine, o diremmo, piuttosto, la moda, di ricorrere sempre più frequentemente agli sport drinks. Si tratta di bevande che contengono varie sostanze in grado, almeno teoricamente, di aumentare le prestazioni fisiche. Ed è così che vediamo spuntare bibitoni con caffeina, taurina, aminoacidi, sali minerali… Tali bibite sono affatto vietate dalla legge, e men che meno dall’antidoping, e in qualche caso potrebbero davvero tornare utili. Tutto bene, dunque? Quasi. Al di là delle accattivanti etichette, è necessario sapere cosa stiamo ingerendo e perchè. Per fare un esempio, un’integrazione extra di caffeina prima dell’allenamento può rivelarsi un valido aiuto per coloro che vogliono aumentare forza esplosiva e focus mentale in sala pesi, ma si rivelerà poco utile, persino potenzialmente dannosa, per chi invece deve affrontare una lunga sessione di cardio o di crossfit. Inoltre, non è detto che bisogna ricorrere per forza ai prodotti chimici o preconfezionati. Alcune sostanze contenute in questi integratori potrebbero essere tranquillamente reperite nei cibi. E’ il caso della carnitina, un amioacido che serve a convertire i grassi in energia, che possiamo reperire nell’avocado, senza ricorrere, così, al prodotto di sintesi. Il consiglio da dare, comunque, è sempre il solito: evitare al massimo il ”fai da te”. L’ausilio del nostro medico sportivo è la sola vera garanzia che possiamo avere al fine di assumere quello che veramente ci serve per il nostro tipo di allenamento.

Factory della Comunicazione

a cura di Pino de Luca

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