Zola: “Il Napoli può e merita di vincere lo scudetto. Partita bella lunedì”

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Gianfranco Zola, doppio ex, di Cagliari e Napoli, anche se attualmente vive a Londra, tiene sempre d’occhio la Serie A. In particolare la prossima gara che vedrà di fronte proprio le due compagini. E in più la corsa allo scudetto tra Napoli e Juventus, che lui definisce “bellissima”.

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Zola ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Di seguito riportiamo qualche stralcio della stessa.

«Io in questo Barcellona? Vedrei le partite in panchina! Giocano a mille all’ora con una ferrea padronanza delle idee. Un po’ quel che in Italia sta facendo il Napoli».

L’acchito è quello giusto. Classe ’67, una valanga di trofei in bacheca, una carriera da tecnico con salite e discese, il campione vive a Londra ma non perde di vista la Serie A. «Sarri? L’ho definito una sorta di Riccardo Muti. Il Napoli va a memoria, si ritrova su schemi e giocate su cui c’è poco da fare. Il palleggio, che ricorda quello di Maradona e Careca al Napoli dei miei tempi, è un ricamo. Penso sia la stagione buona per lo scudetto».

Chissà Allegri…

«Massimiliano sta facendo da anni cose grandiose, ha rimodellato schemi e giocatori, basti dire Mandzukic terzino, ha superato con carattere su situazioni complicate, è un grande gestore di uomini. La lotta tra Juve e Napoli è bellissima, credo che il campionato si decida nel confronto diretto e nei big match».

Quali sono le differenze?

«Il Napoli può vincere il titolo e lo meriterebbe. La Juve non perde un colpo. Di certo, Allegri ha una rosa più lunga».

Fantastichiamo: tra Mertens e Insigne e Higuain e Dybala, con chi si sarebbe trovato meglio?

«È come dover scegliere tra Marylin Monroe e Carla Bruni. Però, con i due napoletani sarebbe stato divertente».

Facciamo un passo di lato. Ma davvero lei e Sarri potreste ritrovarvi al Chelsea?

«Una settimana sì e una no mi appiccicano qualcosa che riguarda il Chelsea. Ma di questa ipotesi non so nulla. Inoltre, dopo il Birmingham mi sono preso un anno sabbatico».

Torniamo in Italia. Come finisce Cagliari-Napoli?

«Nessun pronostico. Ho visto il Cagliari con la Juve, ha intensità e con Lopez è passato a tre dietro, scelta giusta. A inizio stagione dissi che la squadra era di qualità con Cigarini, Barella, Ionita e tre attaccanti. Ma sono mancati gli equilibri dietro. Ora c’è da rammaricarsi per il k.o. col Chievo».

Ma che partita sarà quella di lunedì della Sardegna Arena?

«Combattuta e anche bella».

 

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