Sentite, sentite. Tavecchio: “Come si fa a non far giocare Insigne?”

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Clamorosa intervista di Tavecchio  a “Le Iene”: «Non dormo da quattro giorni».

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Duro attacco all’ex Ct. E poi un… gioco sul futuro tecnico azzurro

Il veleno su Ventura: «è stata tutta colpa sua» «Formazione sbagliata. Come si fa a non far giocare Insigne?»

 “Le Iene Show”, che andrà in onda oggi su Mediaset. 
Iena: «Come sta vivendo questo momento il presidente della Figc?»
Tavecchio: «Sono stanco di pensare a queste due gare. E’ come se avessi un’ossessione per queste due gare che non vedevo così drammatiche».
Iena: «Lei stesso aveva detto “se non passiamo ai Mondiali sarà un’apocalisse”».
Tavecchio: «Ho detto questo perché lo presumevo ma non perché pensavo che non andassimo, perché non andare ai Mondiali lo ritengo un fatto gravissimo. Un fatto gravissimo che non doveva succedere. Anche con un po’ di intelligenza si poteva evitare questa debacle. (…) (ndr, i giocatori della Svezia) hanno una situazione fisica incredibilmente forte, però bisognava aggirarli con filosofie diverse… Abbiamo giocato male. Con gente alta quasi 1.90, noi dovevamo aggirarli con i piccoletti».
Iena: «Che però stavano in panchina…» Tavecchio: «Stavano in panchina, ha detto bene».
Iena: «Quindi lei pensa che sia per sfortuna?»
Tavecchio: «La debacle è tecnica. La scelta tecnica sbagliata della formazione».
Iena: «L’allenatore?».
Tavecchio: «Devo dirlo per forza?»
Iena: «Chi ha scelto, però, l’allenatore?»
Tavecchio: «L’ho scelto io l’allenatore. Ma l’ho scelto in un momento dove l’offerta era quella. Conte aveva lasciato, era andato al Chelsea… Erano rimasti sul mercato Ventura, De Biasi, Montella. Ho scelto tenendo conto anche delle indicazioni dei più importanti giocatori. Non è che ho scelto solo. Quando si è posto il bouquet di offerte, sono andato a parlare anche con i giocatori. Dico una cosa che non ho detto mai: la prima scelta mia era Donadoni. Purtroppo il presidente Saputo si è opposto a questa situazione, perché io Donadoni lo conoscevo bene dal passato».
Iena: «È un po’ stressato? Dorme tranquillo?»
Tavecchio: «No, sono quattro giorni che non dormo». (…)
Iena: «E’ stata più sfortuna o disorganizzazione?»
Tavecchio: «È stata, nelle ultime due partite, una completa disorganizzazione mentale».
Iena: «Da fuori sembrava un po’ caotica la situazione. Chi diceva che i giocatori convocati non fossero quelli giusti, chi diceva che i giocatori giocassero fuori ruolo…»
Tavecchio: «Io le dico che hanno giocato fuori ruolo».
Iena: «Chi si lamentava della formazione in campo…»
Tavecchio: «Insigne non ha giocato…». (…)
Iena: «In quelle due partite non le veniva il pensiero di cambiare allenatore?»
Tavecchio: «Io sono un uomo che non fa questi colpi di testa, anche se personalmente non ero contento della situazione dal punto di vista tecnico perché la squadra si vedeva impostata male».
Iena: «Quindi le è venuto, sì o no?»
Tavecchio: «Mi è venuto… Ma non di cambiarlo, di correggere. Ma come si fa a non far giocare Insigne?».
Iena: «Gliel’ha detto a Ventura prima della partita?»
Tavecchio: «L’ho detto allo staff, non a lui. Mica posso intervenire, ci sono delle regole. Io non sono mai intervenuto sotto l’aspetto tecnico».
Iena: «Ma tutto questo è colpa di Ventura?»
Tavecchio: «Dal punto di vista tecnico, sì. Ventura ha avuto carta bianca e collaboratori scelti da lui. Qualsiasi cosa è stata scelta da lui. Non è stata fatta nessuna interferenza dal punto di vista politico. Quello che ha chiesto, ha voluto e ha avuto».
Iena: «Ha sbagliato?»
Tavecchio: «Ha sbagliato». (…)
Iena: «Io le dico dei nomi, lei mi dice acqua e fuoco. Allora, Gattuso? Però nell’immediato come prossimo Ct».

Tavecchio: «Acqua».

Iena: «Spalletti?»
Tavecchio: «Acqua».
Iena: «Allegri?»
Tavecchio: «Fuocherello».
Iena: «Mancini?»
Tavecchio: «Fuocherello».
Iena: «Conte? L’ha chiamato Conte?»
Tavecchio: «No, però fuoco».
Iena: «Il più vicino?»
Tavecchio: «Io spero che ci siano queste ipotesi, però non posso dire i nomi. Stiamo cercando il meglio».
Iena: «Però chi è che le ha risposto?»
Tavecchio: «Hanno già impegni fino a giugno dal punto di vista contrattuale. Poi arriveremo a giugno, chi sarà libero… perché i contratti sono contratti milionari. Non sono mica contratti da 50mila euro, sono contratti da milioni, chi non li rispetta deve pagare la causale. Non credo che ci sia gente in giro che abbia voglia di pagare milioni per lasciare (…) chiaramente quando io le dico che i papabili – che sia Ancelotti, che sia Conte, che sia Allegri, che sia Ranieri, che sia altra gente, che sia Mancini – questo è il novero dei disponibili».

Fonte: C dS

 

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