Se fosse stato il parlare del rinnovo a distrarre Lorenzo?

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È per questo, ipotesi, che Lorenzo Insigne non ha brillato nello stadio che l’ha reso grande anni fa, che l’ha incoronato Magnifico appena ventenne, sotto la guida di Zeman, a due passi dall’amico Immobile e dal baby – un tempo – Verratti. Poco meno di un’ora a sua disposizione per non sottrarsi alle critiche di rito che seguono la coerenza delle voci sul rinnovo, che è ancora distante perché il solco tra domanda e offerta è, al momento, assai profondo. La richiesta del suo entourage di 3.5 milioni netti a stagione è stata rispedita al mittente da De Laurentiis. Si tratta, dicono. Ma in campo,
a Pescara, distanti dall’attualità teorica, Insigne fa poco per allontanare le voci sul suo conto ed anzi precipita, a sua insaputa, nel vortice delle supposizioni chissà poi quanto veritiere. La stella Mertens, subentrato al suo posto, autore di una doppietta, ne ha eclissato il talento ed ora rischia di sottrargli alcune certezze in vista del Milan, come il posto da titolare che non è più così certo, Insigne, di meritare. fonte: Il Roma

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