Repubblica – Sarri, rivoluzione Napoli. I protagonisti cambiano spesso, ma non ne risentono i risultati sul campo

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Grazie alla netta vittoria di domenica pomeriggio contro il Pescara, il Napoli ha allungato la sua striscia positiva a 13 partite consecutive: 9 di campionato, 3 di Champions League e una di Coppa Italia. Nessun altro in Italia vanta la solidità della squadra azzurra: l’unica della serie A ad aver subito finora solamente tre sconfitte. Ne ha già incassate 4 perfino la Juventus.

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La rimonta contro la Samp e il cambio di marcia nella ripresa con il Pescara, in due partite in cui il Napoli è stato al di sotto del suo solito standard di rendimento, sono un segnale di crescita, maturità e lucidità. Gli azzurri stanno infatti imparando a vincere anche nelle giornate meno brillanti, in cui nel recente passato pagavano un pesante pedaggio ai loro cali di tensione.

Ora, invece, Hamsik e compagni trovano quasi sempre il modo di cavarsela lo stesso.

Senza fretta, però senza pause. Come sanno fare le grandi squadre, consapevoli di avere sempre una freccia in più nel loro arco, da utilizzare nei momenti più difficili.
Sarri ne ha già scagliate 26: quanti sono gli azzurri utilizzati dal tecnico nella prima metà della stagione. Un numero impressionante, al confronto con la filastrocca dei titolarissimi che era stata il leit motiv della scorsa stagione: fino al fisiologico crollo del Napoli in primavera. Adesso invece i protagonisti cambiano spesso, ma non ne risentono i risultati sul campo. I due gol decisivi di Tonelli contro Sampdoria e il Pescara certificano infatti la bontà della svolta: esaltando la conversione del tecnico al turn over. L’exploit del difensore cannoniere è la prova regina che le rotazioni possono diventare una risorsa decisiva, se sfruttate bene. Non sta facendo danni nemmeno la lunga assenza di Koulibaly che un anno fa avrebbe invece causato sconquassi. E per la prossima tappa a San Siro, sabato sera con il Milan, si candidano Chiriches, Allan e Diawara. Sotto a chi tocca: squadra che vince si cambia.
Fonte Repubblica
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