L’opinione di Marolda: “Napoli-Samp, il più bel regalo di Natale”

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Puntuale e precisa, come sempre, l’analisi di Ciccio Marolda sulle pagine del Corriere dello Sport:

Restare bassi bassi e stretti stretti, oppure difendersi alti alti correndo più d’un rischio? Ecco, sembravano queste le due scuole di comportamento per dar fastidio al Napoli modello. Sembravano. Perché poi arriva la Samp a Fuorigrotta e si scopre che c’è pure una terza via per creare problemi al signor Sarri. E’ un metodo antico, eppure ancora e sempre originale. Senz’offesa, si capisce, si chiama: “me ne frego”. Nel senso che chi l’adotta più o meno ragiona in questo modo: so chi sei, so quanto sei bello, bravo e forte, ma, vada come vada, io gioco come so. Come mi pare e piace. Ed è così che naturalmente, inevitabilmente Napoli-Samp diventa un luna park, un tiro a segno e, per divertita interpretazione generale, una vera e propria partita della notte di Natale dove non mancano “poesie”, regali. “pacchi” ed emozioni. Del resto, poteva venir fuori qualcosa di diverso vista la filosofica parentela che c’è tra Giampaolo e Sarri?
Alla fine è andata come è andata. Il Napoli padrone del calcio nazionale ha imposto la legge del più forte, ma, almeno per un tempo Napoli-Samp è stato il più bel regalo di Natale che due squadre potessero fare al campionato. Regali, già. E allora, visto che ci siamo, ne prepari un paio anche Marek Hamsik, da ieri nuovo re del gol di tutti i tempi azzurri. Centosedici. Uno più di Lui. Impacchetti due magliette, Sua Maestà, perché una dovrà dedicarla e destinarla alla mostra ufficiale dei trofei e dei ricordi azzurri appena inaugurata nientepopodimeno che al Museo Archeologico; l’altra, invece, dovrà spedirla a Maradona – Dubai, parco della Palma a mare, quarta fila, terza villa destra -, re spodestato che già la sta aspettando. Dunque, grazie ad Hamsik, quest’ultima partita dell’anno a Fuorigrotta s’è tinta anche di storia, visto che oltre a Diego, s’è messo davanti a tutti. Ad antichi e moderni principi del gol napoletano come Savoldi e Vojak, Vinicio e Sallustro, Cavani e Higuain. Ed è stato bello per chi era allo stadio essere testimone diretto della Storia. Una bella cosa. Un altro bel regalo di Natale. Si dirà: però il Napoli ha dovuto rincorrere due volte e alla fine gli è venuta pure un po’ di strizza. Giusto, ma questo conta poco. Perché se, come dice il signor Sarri, nel calcio la bellezza conta e come, è vero pure che alla fine quel che conta davvero è il risultato. Piaccia o non piaccia, infatti, è coi tre punti più che con le settebellezze che si vince il campionato.

 

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