La medicina dello sport – Occhio all’ uocchie!

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Quando si pensa ai traumi da sport, generalmente il pensiero va subito ad ossa e muscoli, dimenticando altrettanti sfortunati protagonisti di queste spiacevoli statistiche: gli occhi. Su circa 40.000 casi di traumi oculari all’anno, ben 10.000 riguardano quelli accaduti durante le pratiche sportive. E non parliamo solo di boxe, bensì di sport ritenuti molto più “innocui”, come calcio, basket, golf. Insomma, tutti quegli sport che prevedono l’utilizzo di mazze e\o palle. I traumi oculari possono essere di tipo contusivo, penetrante, da radiazione o barotraumi. Senza ovviamente scendere nel dettaglio, possiamo dire che l’occhio ha comunque dei meccanismi di difesa che prevengono la rottura del globo in caso di contusione (il tipo di trauma di gran lunga più diffuso), tuttavia è sempre consigliabile una visita oculistica per scongiurare l’ipotesi di frattura delle ossa sottili, emorragie sottocongiuntivali o danni alla retina come il distacco (rimediabile in buona parte con il laser). La prevenzione consiste, al solito, nell’indossare adeguate protezioni, come caschi o occhiali in policarbonato, capaci di limitare fortemente le conseguenze dell’ impatto. Tuttavia bisogna prestare occhio (è il caso di dirlo!) anche ad alcuni comportamenti che mettono a rischio la salute. Per esempio, i barotraumi sono tipici di quei subacquei che non fanno un’adeguata compensazione durante la risalita, mentre quelli da radiazione riguardano gli sciatori che non indossano gli occhiali da sole. Ma la palma d’oro dei traumi più inquietanti spetta a quelli da penetrazione. Il più “cattivo” di tutti? Quello da amo da pesca! E poi dicono che la pesca è rilassante…!

Factory della Comunicazione

a cura di Pino de Luca

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