I frutti della Primavera: tre ragazzi con il nuovo Hamsik verso la Val Di Sole

Leandrinho, Milanese e Zerbin guardano a Dimaro

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La Primavera sta fiorendo: e in quel giardino di casa propria, il Napoli scopre d’avere erba sempre più verde. C’è un futuro che avanza, dolcemente, silenziosamente, educatamente: bisognerà aspettare (con pazienza) e chiaramente verificarlo, perché c’è un’età in cui i valori si alterano. Però è un bel vedere e Giuntoli si sta divertendo e Gianluca Grava, il responsabile del Settore Giovanile anche, e Giampaolo Saurini ne è gratificato: a Viareggio è stato bello, anche se poi s’è avvertito il retrogusto amaro della eliminazione ai quarti, ma sono arrivati segnali.

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FIDUCIA

Mesi e mesi ad inseguire Leandro Henrique do Nascimento, per tutti Leandrinho, che è arrivato dopo aver compiuto diciotto anni ed essere stato fermo sei mesi e passa, perché a volte va così: poi l’affare con il Ponte Preta si è chiuso, il ragazzo si è calato nella parte, ha cominciato ad ambientarsi, a cogliere i frutti degli allenamenti ed a sorridere. Lo fa anche il Napoli che intravede qualità importanti in questo giovanotto che non si perde un appuntamento del san Paolo, che ha avuto pure una convocazione e che spera di poter partire, in estate, per il ritiro di Dimaro-Folgarida: ha buone chance e vuole giocarsele, insieme a Zerbin, che ieri ha pure slalomato a Castel Volturno, finalmente libero da qualche inevitabile condizionamento che può frenare un diciassettenne reduce da un campionato di serie D e piombato in una dimensione così imponente.

GENIETTO

Dicono che sia il nuovo Hamsik e certo Gianluca Gaetano (anno di nascita: 2000) gli strappi per somigliare al capitano li ha e pure una certa naturalezza per il gol. Il Napoli gli ha fatto anticipare certe scadenze e un sedicenne in Primavera fa già notizia da sé. Ma poi ci sono i difensori: Pio Schiavi è cugino «d’arte» – Raffaele, il figlio del fratello del padre, gioca nella Salernitana – e viene ritenuto un prospetto da scrutare con attenzione, senza caricarlo di eccessive responsabilità; ma anche Marco Milanese, che Sarri ha portato con sé non poche volte, si allena frequentemente a Castel Volturno. Sono piccoli segnali per chi sogna di poter – presto – di diventare «grandi».

Fonte: CdS

 

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