ESCLUSIVA – G. Cerbone (pres. S.c. Afragola 92): “Vi racconto i venticinque anni della nostra struttura. Il Napoli? Manca soprattutto esperienza all’interno della rosa”

All'interno le parole del presidente della scuola calcio Afragola 92

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Ilnapolionline.com continua il suo lungo viaggio all’interno delle scuole calcio dove c’è la crescita non solo sul campo ma anche nel contesto sociale. Oggi ci occupiamo della struttura Afragola 92, al suo venticinquesimo anno dalla sua nascita e che sta proseguendo nel migliore dei modi la sua crescita. Il nostro giornale ha intervistato il suo presidente Giovanni Cerbone sulla storia del club e sul Napoli di Sarri.

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Presidente ci potrebbe raccontare la vostra scuola calcio Afragola 92? “La nostra struttura nacque nel giugno del 1992, siamo al venticinquesimo anno dalla sua fondazione e fino ad ora ci possiamo ritenere soddisfatti. Al di là del campo e dei risultati, che sono ovviamente importanti, c’è stata una crescita da parte dei ragazzi. Dalla nostra scuola calcio son venuti fuori come calciatori: Raffaele Bianco, lo scorso anno in serie A con il Carpi e Raffaele Maiello ex Napoli ed ora in B con il Frosinone. Noi vogliamo che i ragazzi e i genitori stessi abbiano un comportamento adeguato, in caso contrario noi prendiamo provvedimenti, al di là se uno è un campione o meno”.

Fino ad ora come stanno andando le varie squadre del vostro settore giovanile? “Prima eravamo un club, a seguire siamo diventati una scuola calcio, dove si svolgevano spettacoli teatrali e ancora prima c’era  la Libera Sportiva dove si svolgevano i campionati della Figc. Abbiamo varie categorie: Primi calci, Allievi e Giovanissimi, senza dimenticare i Giovanissimi Regionali. Stiamo partecipando alla Nike Promotion Cup, dove tra squadre Interregionali, scolastici e Dilettanti siamo in tanti, chi vince parteciperà alla fase successiva che ci sarà a Settembre, mentre le finali saranno a Roma. I Giovanissimi sono a metà classifica, ma al di là di questo l’importante la crescita dei ragazzi e della struttura stessa”.

Cosa ne pensa del primo biennio del Napoli settore giovanile guidato da Grava e dal suo scouting? “Sono contento di come si stanno comportando, sono persone delle quali io mi fido e fino ad ora i risultati si stanno vedendo. Mi auguro che in futuro i nostri ragazzi possano vestire la maglia azzurra visto che siamo tutti tifosi del Napoli e quindi ci piacerebbe proseguire questa splendida collaborazione”.

Ieri sera si è disputata la sfida di Coppa Italia Juventus-Napoli. Come giudica gli errori arbitrali successi ieri nella sfida di Torino? “Premesso che gli errori ci sono stati e quando c’è di mezzo la Juventus esiste la sudditanza psicologica, io credo che la gara di ieri sera non si può soffermare solo su quelle situazioni. Il Napoli dopo aver disputato un buon primo tempo, nella ripresa ha commesso un paio di errori come sul primo rigore e con Reina, dove non è uscito nel migliore dei modi. Senza dimenticare che non hanno tirato mai in porta nella seconda frazione. Penso che dire loro sempre ladri, rischia di essere un  alibi e che non devono nascondere le difficoltà attuali della squadra di Sarri, quindi credo sia giusto rimarcarlo”.

A suo avviso cosa manca al Napoli attuale per essere da primi posti in classifica. “Se guardiamo le partite contro il Real Madrid e la Juventus credo che nella rosa attuale degli azzurri ci sono tutti giovani dal sicuro avvenire ma non con la necessaria esperienza per questi tipi di gare. Quest’anno il club ha acquistato Maksimovic e Pavoletti, spendendo tanti soldi, giocatori sufficienti ma non che non ti fanno fare il definitivo salto di qualità. Se in futuro non acquisti elementi davvero dal sicuro avvenire e bravi tecnicamente alla fine i piazzamenti saranno dal terzo al quinto posto e per una piazza come la nostra non è sufficiente. Io sono dell’idea che devono arrivare campioni affermati come fu Maradona, solo così si può vincere qualcosa di importante. Va certamente apprezzato De Laurentiis per lo sforzo che sta facendo ma non credo che possa bastare per quello che chiedono i tifosi”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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