Diawara “sfrontato” come un trentenne: “Ho chiesto io…”

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Vero è che Amadou Diawara ha appena vent’anni, ma in quella beata gioventù si scorge distintamente una maturità affatto comune

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Andare a prendersi il pallone dalla mani di capitan Marek , e trasformarlo col piglio del veterano. Per di più all’Etihad Stadium, in un match di Champions che s’era messo piuttosto male e dopo un rigore fallito dallo specialista Mertens. Un ragazzino con (già) una bella realtà, folgorato letteralmente da un’illuminazione che, a priori, sarebbe potuta apparire alquanto bizzarra: «Ho chiesto di calciarlo solo perché me la sentivo». Hai detto niente, visto che a quel punto ci voleva davvero un bel coraggio: «Ho chiesto e ottenuto la palla da Hamsik, ho chiesto anche il permesso a Dries. Lui ha detto subito di sì». Poi motiva più a fondo, continuando ai microfoni di radio Kiss Kiss: «Il calcio è sport, per me è un lavoro che però faccio per divertirmi. Anche su quel dischetto sono andato con l’idea di divertirmi».  

 

. Da lasciare interdetti. «Contentissimo per il mio primo gol, una gioia immensa. Tanto più se sono riuscito a farlo su di un campo del genere. Resto comunque dispiaciuto per la sconfitta». Arriva anche l’accurata disamina dell’incontro: «All’inizio potevamo di certo fare di più. Ma giocavamo in casa di una grande squadra e non era facile mettere in pratica quello che volevamo. Di sicuro, se Dries avesse realizzato dal dischetto, le cose sarebbero cambiate. Ma è andata così e così ce la dobbiamo prendere».

«Napoli-Inter? Sarà una partita grandissima. E noi avremo grandi motivazioni per prenderci ciò che sogniamo: lo scudetto. Giochiamo in casa, dove vogliamo vincerle tutte, considerando anche che questi scontri diretti sono ancora più importanti. E poi abbiamo dalla nostra il San Paolo, che ci darà la carica giusta: i tifosi sono gli uomini in più di questo Napoli».

LA DETERMINAZIONE. Poi però, già fra dodici giorni, arriverà il City a Fuorigrotta e i propositi del piccolo grande calciatore sono già ben nitidi. Dopo aver affrontato i Citizens senza timori, così come accadde per il Real Madrid nella doppia sfida: «Penso che al San Paolo sarà tutta un’altra cosa. Noi vogliamo assolutamente superare il turno di Champions». C’è un’ipotesi Nazionale, non tanto peregrina e sempre in piedi (anche se non praticabile nell’immediato): «non ci penso, adesso per me conta solo il Napoli». Si ritorna sull’argomento più piccante: «Vincere uno scudetto a vent’anni? Per me sarebbe davvero il massimo: sia per l’età, sia perché arriverebbe a Napoli. Una città che adoro, da subito».

Fonte: CdS

 

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