Confortano le parole di Milik: “Non è come lo scorso anno”

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Milik – Un pallone a centrocampo da difendere spalle alla porta, un’azione innocua, un urlo, un brivido lungo la schiena. No, Arek, non può accadere di nuovo. Milik urla, si porta le mani al ginocchio destro. Si preoccupano anche i ragazzi della Spal, qualcuno si avvicina alla panchina di Sarri e prova a spiegargli come è andata. «Sì, mister, s’è fatto male da solo, il ginocchio si è girato», si legge così dalla tribuna quel dialogo. Spray, ghiaccio, il gigante polacco si rimette in piedi, ma la sua partita finisce qui. Ne inizia un’altra, contro il destino, contro una sfiga che sa sempre dove trovarlo quando si allontana da Napoli. Il ginocchio è quello destro, mica quello sinistro operato praticamente un anno fa, era l’8 ottobre 2016 e il ciclone Milik, che a Napoli si era presentato con sette reti tra campionato e Champions, si ruppe il crociato durante Polonia-Danimarca. Il ginocchio è quello destro, e secondo i manuali di ortopedia spicciola sarebbe comunque un buon segno perché non si tratterebbe di una ricaduta. Però il ginocchio è di Milik e solo lui, prima che il tubo della risonanza magnetica faccia il suo dovere, a poter dire come si sente. In zona mista l’attaccante sfila camminando senza stampelle, il ginocchio è bendato e la borsa del ghiaccio è lì a evitare che l’articolazione si gonfi. «Non sto male, non è come l’altra volta», spiega il centravanti azzurro lasciando gli spogliatoi del Mazza. E con quelle parole un po’ vuole rassicurare i tifosi azzurri, un po’ vuole confortare se stesso.

Factory della Comunicazione

Fonte: CdS

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