Auriemma: “Napoli puoi fare il ribaltone a Torino, riprendi a sbalordire”

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l’opinione di Auriemma sul Corriere dello sport:

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Stavolta voglio rispondere io per Sarri. Lo faccio provando ad interpretare il pensiero di chi è costretto a mordersi la lingua (e non sempre ci riesce) in conferenza stampa per non raccontare al mondo tutta quanta la verità. Ce la dice a pezzi, così da evitare l’appellativo di allenatore così tanto critico da sembrare anche lagnoso. Il Napoli più di quanto fatto finora, non può. Ed è pure troppo rispetto alla dotazione tecnica, oltre alla giovane età societaria: tenere testa a questa Juventus in tutto l’arco del campionato, è attività molto prossima al sovrannaturale. Un miracolo? Forse è esagerato, diciamo che il lavoro ha pagato con un rendimento da primo posto, prolungato e meritato. Meritato perché nemmeno la Juventus, così ricca e cinica, immaginava che un drappello di buoni giocatori si comportasse come un esercito di fuoriclasse. La domanda che mi rivolgono con maggiore frequenza è: ma ora è tutto finito? Mi va di rispondere “no, se il Napoli continuerà a essere se stesso”. Nel senso che se non si può immaginare di mantenere lo stesso ritmo di Madame (non perde dal 19 novembre, ha subito un solo gol nelle ultime 14 partite, durante le quali ne ha vinte 13 e ne ha pareggiata una, ecc.), allora bisognerà continuare “a fare il Napoli”. Nulla più di quanto visto finora, con 70 punti in classifica e la possibilità di arrivare fino a 100. Sì, proprio 100. Una enormità, una quota mai raggiunta in precedenza nella storia del club. E con tanti impegni, duri e frequenti, è presumibile che il gruppo di Allegri una impasse possa viverla. Ecco perché quella squadra un po’ smunta e spenta, anche se padrona del campo a San Siro, deve ritrovare subito smalto e ardore. La resa del Napoli non deve diventare un involontario alleato della Juventus. Il rischio c’è, se, come sembra, qualche calciatore di Sarri è convinto che il sorpasso della Juventus, con eventuale distacco di 4 punti, possa determinare il ripetersi di un romanzo andato in scena due stagioni fa: il gol di Zaza all’88’ è come una cicatrice sulla pelle di quegli azzurri che ancora oggi indossano la maglia. Deve farsi forza il Napoli, reagire allo sconforto e pensare che stavolta a Torino potrebbe riproporsi il ribaltone al contrario: per vincere la serie A bisogna vincere gli scontri diretti. E bisogna farlo soprattutto nelle difficoltà. Imparasse il Napoli la virtù della resilienza, lo facesse guardando alle esperienze altrui: se dai un pugno alla Juve e va giù, poi si rialza e te ne dà due”. 

 

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