Adesso il cerchio è perfetto, nessun tabù: è il Pipita il vero principe del gol

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Ieri pure dal dischetto. Appena l’arbitro fischia il rigore per il Napoli, Marek Hamsik lo guarda e gli dice: «Forza, forza». Maurizio Sarri da lontano gli fa segno che tocca a lui. A Bergamo Gonzalo ha girato le spalle, stavolta no, stavolta decide di cacciar via l’incubo. «Una responsabilità? Ma no, il mister me lo ha detto e io ho calciato. Sono contento per la vittoria e per il passo avanti fatto in classifica: Frosinone è un campo piccolo, complicato, dove in tanti hanno fatto fatica». Dal dischetto per dimenticare il 31 maggio, il peso Champions sulle spalle ed il rigore che va alto; per dimenticare il 5 luglio e il suo abisso, quando il suo errore consegna la Copa America al Cile. Prende una rincorsa non lunga, decide per la conclusione centrale, bassa, la più pericolosa se il portiere non si muove. Ma Zappino si muove. «Essere campioni d’inverno non serve a nulla. Serve solo quando sei campione a maggio. Ora noi stiamo tranquilli, ci meritiamo questo momento, stiamo lavorando tantissimo e bene. Mancano ancora cinque mesi di campionato e speriamo di continuare così». Quella prodezza nella ripresa, quella rete-capolavoro, quel colpo di genio, quel gol che è un mix di classe e di mostruosità atletica non lascerebbe indifferente nessuno. Ma lui no. «Ogni gol è bello e importante quando si riesce a vincere. Siamo la squadra che deve affrontare tutte le partite come una finale e dobbiamo continuare così anche perché i risultati di ieri dimostrano che non si può pensare diversamente» Il tabù dei rigori è alle spalle. Quest’anno è tutto diverso, quest’ anno è lui l’ incontrastato principe della serie A e di questo Napoli in testa al campionato. (tratto da Il Mattino)

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